(AGENPARL) - Roma, 28 giu - "Equitalia colpisce in maniera ingiusta anche i pensionati residenti all’estero. Non si tratta di paradisi fiscali, non parliamo di rendite o vitalizi ma di pensioni INPS corrisposte a pensionati residenti in Australia, paese con il quale è in vigore, dal lontano 1985, una convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali che prevede la tassazione delle pensioni pubbliche e private in Australia e l’esenzione IRPEF alla fonte". Lo dice in una nota Marco Fedi, deputato Pd eletto all'estero. "Il problema deriva dalla tassazione separata prevista per gli arretrati, sui quali si applica la ritenuta IRPEF alla fonte, salvo poi la possibilità di richiedere rimborso alla Agenzia delle Entrate per ottenerlo dopo un decennio circa. Equitalia sta inviando a pensionati residenti in Australia intimazioni di pagamento – con mora – per ritenute IRPEF non eseguite dal sostituto d’imposta, cioè l’INPS, su importi a titolo di arretrati, soggetti quindi a tassazione separata. Equitalia, società partecipata da INPS e Agenzia delle Entrate, chiede un pagamento per ciò che presumibilmente deve ritenersi un “errore” da parte dell’INPS e per importi che comunque l’Agenzia delle Entrate di Pescara dovrà poi rimborsare. Una partita di giro che penalizza in maniera ingiusta i pensionati. Un sistema iniquo e inefficiente che conferma quanto siano inaffidabili procedure, verifiche e sistemi di pagamento nei confronti dei pensionati italiani all’estero. Per queste ragioni – prosegue il deputato PD – abbiamo interrogato i Ministri competenti e auspichiamo la revoca delle intimazioni di pagamento oltre ad un’attenta verifica delle procedure di esenzione dalla ritenuta IRPEF in attuazione di convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni fiscali".