martedì 28 giugno 2011

Governo, vertici con Tremonti nel mirino

L'UNITA' Oggi incontro a tre dell'ora di pranzo da Silvio Berlusconi con Giulio Tremonti e Umberto Bossi a palazzo Grazioli a Roma. Potrebbe partecipare anche il segretario in pectore del Pdl Angelino Alfano. Il governo si aggrappa a ogni possibile verifica sulla manovra che verrà proposta giovedì al consiglio dei ministri ma la tensione interna è alle stelle, il titolare dell'Economia è sotto tiro e c'è chi crede che non si presenterà. Il vertice per tener su la maggioranza sarà nel primo pomeriggio, allargato a ministri e dirigenti dei partiti di maggioranza. Su quale sia il clima interno lo dice la prima pagina del giornale “Libero” che scrive : “Tremonti sa che non ci sono i soldi, propone una manovra per farsi martire”, poi candidarsi “come premier dopo Berlusconi”. Insomma, per il quotidiano di destra il ministro farebbe le scarpe al suo capo. E c'è chi dice che Tremonti possa minacciare la sua uscita dal governo. Sapendo che se lascia lui l'esecutivo subisce uno scossone in grado di farlo cadere. Nonostante tanti a destra si affannino a dire che possono fare anche senza di lui. D'altro canto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti è da giorni sotto assedio per le indiscrezioni trapelate sulla manovra che non piacciono a nessuno: non piacciono ai pidiellini con il sottosegretario Guido Crosetto che giudica la ricetta tremontiana «da psichiatri», non piacciono alla Lega Nord sempre più distante dal super ministro. Tremonti potrebbe non partecipare alla riunione a Palazzo Grazioli: anzi, in molti assicurano che non ci sarà. Il Carroccio giudica negativamente la manovra ribadendo un secco no a un innalzamento dell'età pensionabile e a tagli considerati «insostenibili» dai sindaci del Nord che sono «al limite della sopportazione». Anche il capogruppo del Pdl alla Camera (dopo che il pidiellino Crosetto ha definito la manovra “da psichiatra”, Fabrizio Cicchitto ha chiesto di conoscere nel dettaglio l'articolazione del provvedimento per valutarne «la qualità e non solo la quantità». E Berlusconi? Ieri il premier ha taciuto per l'intera giornata dopo che domenica aveva difeso il proprio governo sostenendo di avere una maggioranza «forte e coesa». Oggi il Cavaliere oggi cercherà di ricomporre i malumori.

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