Il segretario provinciale Oceano: «La Regione spieghi se sono state violate regole: non si trasformi la nostra provincia in un territorio di “contrabbando” di rifiuti»
«Fare chiarezza, aprire immediatamente un'inchiesta amministrativa sul “traffico” di rifiuti dalla Campania, nella discarica di Mazzarrà S. Andrea». A chiederlo a gran voce è Lillo Oceano, segretario generale della Cgil Messina. Il caso del momento è al centro, in questo momento, di diatribe su più fronti. Giusto per sintetizzare: dal 22 febbraio al 13 aprile scorso nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, gestita dalla società Tirreno Ambiente Spa, sono state scaricati rifiuti provenienti dalla Campania per un totale di 25 mila tonnellate. Tanti quanti erano previsti in un accordo raggiunto privatamente tra le parti, senza il coinvolgimento né della Regione né della Provincia. «Sono rifiuti speciali non pericolosi», la versione di Tirreno Ambiente, e in quanto tali non necessitano di autorizzazioni. «Sono rifiuti urbani non differenziati», ha invece replicato la dirigente del
dipartimento Ambiente della Provincia, Carolina Musumeci, secondo le prime risultanze dei controlli effettuati. E in quanto tali, invece, necessiterebbero eccome di autorizzazioni, anzi, di un accordo tra le Regioni di competenza, la Sicilia e la Campania. Accordo che, è stato ribadito nei giorni scorsi da Palermo, non è mai stato siglato. I controlli definitivi dell’Arpa, probabilmente, serviranno a dare una schiarita.
«E’ necessario – afferma oggi Oceano - verificare se ciò che è avvenuto, e probabilmente avviene ancora, è conforme con le regole e le procedure previste. La Regione deve esercitare tutto il proprio ruolo di controllo e spiegare cosa è avvenuto, se sono state violate regole, se vi siano responsabilità e come evitare che questi episodi possano ripetersi. L'eventualità che si possa trasformare la nostra provincia in un territorio dove si fa “contrabbando” di rifiuti, in una pattumiera funzionale a interessi economici o politici ed in barba alla salute dei messinesi è proprio ció che deve essere contrastato. Approvare il Piano dei rifiuti, riducendoli anche attravero la piena realizzazione della raccolta differenziata, e mantenere il ruolo pubblico nella gestione del ciclo integrato è l'unico modo per evitare che il prevalere di interessi particolari – conclude il segretario della Cgil - prevalgano su quelli generali e che Messina diventi un'altra Napoli».
Fonte:http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=50438
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