martedì 19 aprile 2011

Lavoratori Ato senza soldi Rifiuti campani a Mazzarrà: «Occorreva un accordo tra regioni»

Gazzetta del Sud
BARCELLONA
I lavoratori dell'Ato e delle cinque ditte impegnate nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, rischiano di trascorrere le festività pasquali senza soldi. La tensione è alle stelle in tutti i 38 Comuni dell'Ato Me 2, da Villafranca a Brolo. Dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti della Regione siciliana tardano infatti ad essere accreditate le somme promesse direttamente alle cinque imprese, un acconto di 2 milioni e 300 mila euro su un totale previsto di 4 milioni e 600 mila euro e le maestranze sono in subbuglio perché si sono accumulati ben tre salari arretrati da onorare. A quanto pare, un errore nelle procedure di accreditamento, a seguito dell'ordinanza emessa dal commissario per l'emergenza rifiuti, avrebbe ritardato la trasmissione delle somme alle ditte. La Regione aveva promesso che i salari arretrati sarebbero stati pagati entro mercoledì della scorsa settimana. Così non è stato ed i lavoratori hanno atteso pazientemente e adesso temono di dover affrontare con apprensione la settimana di Passione.
Nonostante tutto, 340 famiglie da mesi senza soldi, il personale impegnato nella raccolta dei rifiuti non si è astenuto dal lavoro anche perché ancora non è stato risolto del tutto il problema dei rifiuti accumulati durante il fermo del servizio. Più grave appare la condizione dei lavoratori assunti dalla Caruter nel bacino di Villafranca e in altri Comuni. La ditta infatti – come riferiscono i lavoratori – deve ancora ai dipendenti un quarto mese di salario. Al ritardo nell'accreditamento delle somme si aggiunge anche un altro grave problema, quello relativo agli 80 dipendenti distaccati dai Comuni che in maggioranza hanno chiesto alle municipalità d'origine di rientrare nell'originario posto di lavoro. A questa richiesta, prevista dalla legge di riforma degli Ato, i Comuni hanno finora fatto orecchio da mercante, ignorando le richieste. Tra l'altro per tutti gli 80 dipendenti, nell'ordinanza emanata dal commissario per l'emergenza rifiuti, non si prevedono risorse e questo sta causando un aspro confronto tra i Commissari liquidatori dell'Ato, Salvatore Re e Santi Gangemi da una parte e il soggetto attuatore dell'emergenza rifiuti dall'altra. «Oggi – auspica l'ing. Salvatore Re – contiamo di saperne di più sia sui salari arretrati che sugli ex comunali, anche perché i costi a tonnellata per il conferimento dei rifiuti sono stati assunti totalmente, fino al prossimo 11 maggio, dal Dipartimento per i rifiuti della Regione, in accodo diretto con le cinque imprese. Speriamo soltanto che gli errori siano corretti».
Intanto la questione dei rifiuti della Campania trasportati fino in Sicilia continua a tenere banco e dalla Provincia regionale insistono sull'assenza di un accordo tra le due Regioni. Ieri a Palazzo dei Leoni, si è tenuta la prevista audizione richiesta dal sindaco di Mazzarrà Sant'Andrea Carmelo Navarra. Ad accogliere il primo cittadino che aveva manifestato la sua contrarietà alle scelte di TirrenoAmbiente, è stata la dirigente del servizio di Tutela aria e suolo dell'VIII Dipartimento di Palazzo dei Leoni, Carolina Musumeci con l'assessore al ramo Carmelo Torre.
La dirigente, rivolgendosi al sindaco, ha ribadito che quei rifiuti non potevano essere trasportati in Sicilia, in assenza di un accorto tra le due regioni interessate. A sostegno di questo convincimento la Provincia ha effettuato la caratterizzazione dei rifiuti stessi il cui risultato avrebbe stabilito che si tratta di normali rifiuti solidi urbani non stabilizzati. Per questo tipo di rifiuti è necessario, a differenza di quelli classificati come speciali, un accordo tra le regioni interessate e ciò in quanto presenterebbero caratteristiche diverse, con produzione di biogas e percolato. Palazzo dei Leoni ha fatto sapere al sindaco di Mazzarrà di attendere ancora l'esito delle analisi effettuate sui campioni prelevati dall'Arpa che ancora non sono disponibili. Il sindaco dal canto suo ha espresso ancora una volta la sua contrarietà alle scelte della sua società mista: «Non avrei accettato nemmeno se i rifiuti fossero stati costituiti da pepite d'oro. Ci sono delle opportunità di rispetto per le popolazioni che abitano nella zona e per questo chiedo di sapere al più presto natura e potenziale pericolosità di quanto conferito in discarica».
A tal proposito il sindaco chiederà il rilascio di tutta la documentazione, anche quello scientifica, acquisita dalla Provincia sulla caso e questo per informare i cittadini di Mazzarrà, ma anche quelli dei Comuni limitrofi di Furnari e Terme Vigliatore.
Fonte: www.gazzettadelsud.it

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