lunedì 11 aprile 2011

Arrestato il prefetto Carlo Ferrigno

È l'ex commissario antiracket, sfruttava la sua posizione
per ottenere favori sessuali da giovani donne

MILANO - È stato prefetto di Napoli, poi commissario nazionale antiracket. Uno dei più alti funzionari di Stato, in prima fila nella lotta alla mafia. L'ex prefetto Carlo Ferrigno è stato arrestato con l'accusa di millantato credito ed è adesso agli arresti domiciliari. È indagato anche per prostituzione minorile in qualità di presunto cliente di giovanissime squillo. Secondo la Procura di Milano, dal 2005 a oggi avrebbe fatto avance e ottenuto favori sessuali, promettendo in cambio il suo autorevole intervento nella pubblica amministrazione. Dall'altra parte della scrivania, giovani imprenditrici. Nell'inchiesta, però, sono poi emerse diverse altre vicende, su cui la magistratura sta ancora indagando, che coinvolgono donne e ragazze, in qualche caso anche minorenni.

L'INCHIESTA - L’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Stefano Civardi, è nata dalla denuncia del presidente di Sos racket e usura Frediano Manzi, che aveva raccolto le testimonianze di alcune vittime di usura ed estorsione, secondo le quali Ferrigno provvedeva ad «accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, se egli otteneva in cambio prestazioni sessuali». In merito Frediano Manzi era stato sentito come persona informata sui fatti, ma il pm aveva poi secretato gli atti.

LE ACCUSE RACCOLTE DA SOS USURA - «Da tempo circolavano le voci nel nostro ambiente di prestazioni sessuali che erano richieste soprattutto alle vittime di usura che presso la sede del Comitato Nazionale Antiracket a Roma, in Via Cesare Balbo 37, entravano in contatto con il Prefetto Carlo Ferrigno». Così si apre la lunga nota pubblicata sul sito dell'associazione antiracket Sos usura già nel febbraio del 2010. All'epoca risalgono anche le testimonianze video registrate nella sede dell'associazione. Le presunte vittime di Ferrigno raccontavano la disavventura con il funzionario che era arrivato a molestarle pesantemente. «Queste voci riferivano di una prassi aconsolidata e perpetrata negli anni dal Prefetto: accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, se egli otteneva in cambio prestazioni sessuali dalle vittime. Nel caso fossero stati uomini a far domanda al fondo, era loro richiesto esplicitamente se avessero avuto una "amica" da presentargli». Secondo quanto Manzi scriveva sul sito dell’associazione «era abitudine del commissario antiracket inviare il suo fido segretario e autista (...) con la macchina in dotazione del ministero a prelevare prostitute giovani e soprattutto minorenni, per fare orge e festini presso l’abitazione del Prefetto a Roma; si afferma che il Prefetto facesse abitudinariamente uso di cocaina».

IL CASO RUBY - Il nome di Ferrigno è poi spuntato in un’intercettazione svolta nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby il 29 settembre scorso, in cui Ferrigno dice a un uomo parlando delle feste del presidente del Consiglio: «C’erano orge lì dentro non con droga, non mi risulta. Ma bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto solo le mutandine strette...». Un racconto che all'alto funzionario era stato fatto da Maria Makdoum, ventunenne danzatrice del ventre in un caso ospite a Villa San Martino, con la quale intratteneva una relazione. Per controllarla, avrebbe anche commesso un altro reato, ovvero l'accesso abusivo al sistema informatico. Da quanto si è saputo, Ferrigno controllava i contatti telefonici della Makdoum, anche grazie all'aiuto di altre persone indagate. In particolare, aveva l'accesso ad alcuni account e a delle password per spiare il traffico telefonico della giovane.

L'ASSOCIAZIONE SOS RACKET E USURA - Il presidente dell'associazione Sos-Racket e Usura, che ha dato il là all'inchiesta, Frediano Manzi commenta così l'arresto: «Noi siamo stati gli unici tra tutte le associazioni antiracket a denunciare questo fenomeno. Ora pretendiamo che vengano verificate le posizioni di tutti coloro che hanno ricevuto i finanziamenti disposti dal prefetto Ferrigno dal 2003 al 2006 periodo in cui è stato commissario Antiracket».

Fonte:http://www.corriere.it/cronache/11_aprile_11/ferrigno_mafia_arresti_5422556a-6447-11e0-a775-19c5c2b0b4ec.shtml 11 aprile 2011

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